mercoledì 2 ottobre 2013

L'uomo che cammina






Provate ora ad immaginare un uomo che cammina avanti e indietro all'imbocco di una via. E ogni tanto sbircia dentro, come se aspettasse di veder apparire qualcosa. O qualcuno.
Non fa niente. Perde tempo. 
Minuti, ore, giorni, mesi, anni.
E perde passi. Energie.
Avanti e indietro.


Ci sono cose che non fa perché conosce fin dall'inizio la fine. O crede di conoscerla.
Strade che evita perché sa, che una volta imboccate, portano in un unico luogo. O pensa di saperlo.
Ma per una "sconosciuta" attrazione continua a passarci davanti, a sbirciare, trattenendosi dal fare qualche passo in più. Nel timore sia un passo falso. Allora sta fermo. Fondamentalmente spaventato ma al tempo stesso speranzoso che possa arrivare da un momento all'altro un segnale a sbloccare il suo andirivieni. E a fargli imboccare la via.
Segnale che non coglierà.
Avanti e indietro.
Sbirciatina.
Avanti e indietro.
Il luogo in fondo alla strada rimarrà sempre il luogo migliore del mondo proprio perché non lo vedrà mai. Neppure da lontano. E continuerà a passare davanti a quella strada dimenticando l'esistenza di altre strade. Un avanti e indietro senza fine che non lo porterà in nessun luogo. 


Ora immaginate un uomo che passa davanti alla stessa strada. Passa di fianco al nostro amico e si incammina verso quel luogo che, qualcuno immagina, sia il migliore del mondo. Non sapremo mai se è realmente così. Se l'uomo che cammina proseguirà, si fermerà o arriverà. Forse semplicemente ci abita da sempre in quella strada.
Ma il solo fatto di vederlo imboccare la via, scatena nell'uomo che sbircia uno strano sentimento, che gli procurerà pensieri malevoli nei confronti di un normale uomo che cammina e gli farà dire che il luogo in fondo alla strada è il luogo peggiore del mondo. 

her.etico

Immagine: "L'uomo che cammina" di Alberto Giacometti

3 commenti:

  1. A seconda della propria esperienza, della propria vita si può dare un significato diverso a questa storia. Insicurezza, invidia, paura, timidezza ... e comunque due comportamenti diversi, opposti direi ... magari solo diversi per i casi della vita e non per scelta.

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    1. E' vero Miki. Credo che ognuno di noi sia stato almeno una volta nella vita, sia il primo uomo che l'uomo che cammina. Ho scritto questa cosa una sera, al cellulare, prima di dormire. L'ho scritta di getto. Il primo uomo non era una figura negativa mentre lo descrivevo all'inizio. Poi man mano che andavo avanti si è trasformato. Io lascio andare her, è lui che muove le dita. :-)

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  2. Tu lascialo andare che scrive sempre cose interessanti :)

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