lunedì 14 ottobre 2013

Giro girotondo...

Sono dati di fatto,
certezze,
consapevolezze, 
realtà.
Ma sono in mezzo al girotondo 
e tu le le vedi solo nel momento del "tutti giù per terra".
Il tempo restante sono nascoste da coloro che girano.
E girano, girano.
E cantano.
Tutti mano nella mano, per gioco.
"Giro girotondo
casca il mondo
casca la terra
tutti giù per terra."
Parole di gran significato
non ci avevo mai pensato.



Non avevo mai capito il significato del "chi si ferma è perduto".
Chi esce dal girotondo è perduto.
E questo non significa che sia malato, povero, derelitto o moribondo.
E neppure disperato.
Semplicemente è perduto.
E questo non significa che si è perso e non lo vedrete più.
Semplicemente è perduto.
E questo non significa necessariamente che stia peggio di voi,
che non trovi mai quiete
o che siano a lui negati attimi di felicità.
Semplicemente è perduto.
Esce dal girotondo. Forse si è fatto male buttandosi per terra.
Forse è cascato il mondo. Forse è cascata la terra.

Forse si è stancato di girare in tondo.
Non gioca più con voi.

Forse fa il suo gioco.
Forse si è ritrovato.

"Chi si ferma è perduto ma forse si perde tanto chi non si ferma mai..."

mercoledì 2 ottobre 2013

L'uomo che cammina






Provate ora ad immaginare un uomo che cammina avanti e indietro all'imbocco di una via. E ogni tanto sbircia dentro, come se aspettasse di veder apparire qualcosa. O qualcuno.
Non fa niente. Perde tempo. 
Minuti, ore, giorni, mesi, anni.
E perde passi. Energie.
Avanti e indietro.


Ci sono cose che non fa perché conosce fin dall'inizio la fine. O crede di conoscerla.
Strade che evita perché sa, che una volta imboccate, portano in un unico luogo. O pensa di saperlo.
Ma per una "sconosciuta" attrazione continua a passarci davanti, a sbirciare, trattenendosi dal fare qualche passo in più. Nel timore sia un passo falso. Allora sta fermo. Fondamentalmente spaventato ma al tempo stesso speranzoso che possa arrivare da un momento all'altro un segnale a sbloccare il suo andirivieni. E a fargli imboccare la via.
Segnale che non coglierà.
Avanti e indietro.
Sbirciatina.
Avanti e indietro.
Il luogo in fondo alla strada rimarrà sempre il luogo migliore del mondo proprio perché non lo vedrà mai. Neppure da lontano. E continuerà a passare davanti a quella strada dimenticando l'esistenza di altre strade. Un avanti e indietro senza fine che non lo porterà in nessun luogo. 


Ora immaginate un uomo che passa davanti alla stessa strada. Passa di fianco al nostro amico e si incammina verso quel luogo che, qualcuno immagina, sia il migliore del mondo. Non sapremo mai se è realmente così. Se l'uomo che cammina proseguirà, si fermerà o arriverà. Forse semplicemente ci abita da sempre in quella strada.
Ma il solo fatto di vederlo imboccare la via, scatena nell'uomo che sbircia uno strano sentimento, che gli procurerà pensieri malevoli nei confronti di un normale uomo che cammina e gli farà dire che il luogo in fondo alla strada è il luogo peggiore del mondo. 

her.etico

Immagine: "L'uomo che cammina" di Alberto Giacometti

riMani

Oggi voglio raccontarvi l’inizio di una storia. Una storia che in realtà non ha un inizio, e neppure una fine, perché è una storia circ...