E poi mi ricordo di rilassarmi,
e smetto di cercare di tenermela stretta.
E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola, vita.
Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi: un giorno l'avrete."
monologo finale
American Beauty
Foto: Nicola Pellacani
Un uomo, è quasi un uomo.
Un uomo che quando ci siamo salutati all'aeroporto mi ha preso in braccio. Non ricordavo la bella sensazione che si prova ad essere presi in braccio. Ora credo che la conserverò per molto tempo.
Forse lo ha fatto perché sono piccola e leggera, in ogni caso, tra le sue braccia di figlio diciassettenne, mi sono sentita sicura; sicura che se la sarebbe cavata benissimo.
Sono una mamma orgogliosa da morire di un figlio che è partito da solo per andare lontano.
Lontano vivrà per mesi, in una città nuova, con una famiglia nuova. E andrà in una scuola nuova, con nuovi compagni. Forse non c'è nulla di speciale in questo ma vi assicuro che tutto cambia. Tutto diventa ragionevolmente nitido e bello.
Senza interferenze.
Da dieci giorni ci divide un oceano ma io lo sento comunque vicino.
Ora, quando ci parliamo, siamo solo una mamma e un figlio diciassettenne che hanno la semplice certezza assoluta di esserci. Sempre.
"Ho lottato a lungo con la mia giovinezza
abbiamo lottato così tanto per vivere nella verità."