martedì 3 giugno 2014

Quell'angolo del cuore che si chiama "domani"






A volte provo tenerezza nei confronti delle signore nonne. 
Che siano nonne o no, ha poca importanza, scrivo "nonne" perché non mi piace scrivere anziane o vecchie.
Non per tutte la provo; non per quelle che la vita ha inacidito e incattivito (o semplicemente ribadito). 
Non per quelle che guardano storto le ragazzine con i pantaloncini corti.
Brutte invidiose che non siete altro! 
Se vi siete negate la vanità io non ho responsabilità alcuna.
Non per le pettegole, quelle che vivono le vite altrui per riuscire a sopportare la loro.
Non per quelle che hanno fatto le femministe e adesso criticano quelle che si fanno le foto in costume.
Non per quelle che si sono annullate per pigrizia.

Solo per le altre provo simpatia e tenerezza; per quelle che hanno capito.

Alcune di loro sono dispensatrici di perle.
La mia simpatia è mossa dal loro sguardo che non si arrende.
La mia tenerezza dai loro racconti di desideri del passato che le hanno seguite di soppiatto nel presente.
Sulle loro labbra nascono parole che si ripetono, concetti che le rendono simili tra loro. 
Donne che hanno donato la vita per poi ritrovarsi con un pugno di marusticani. Forse per non aver capito in tempo che potevano fare le mamme senza dimenticarsi di fare le donne. 
Forse perché avevano esempi e condizionamenti di altre mamme.
Le loro. 
O di altre donne.
O più semplicemente di una cultura che dettava ruoli imprescindibili. Caverne.

Ci osservano, e pur comprendendo la nostra fatica, sorridono. 
Si rivedono in noi e ci spronano a fare. 

A volte penso che vorrei noleggiare una barca a vela e passarle a prendere. Non sono tante.
Direi loro di preparare una valigia con dentro qualche cambio e un taccuino dove segnare tutte le cose  che avrebbero voluto fare. quelle che sono rimaste in quell'angolo del cuore che si chiama "domani".
Le vorrei portare nei luoghi che sognano di vedere da anni.
Nelle fiabe che hanno immaginato di vivere per secoli.
Nelle isole sconosciute che non hanno conosciuto mai.
E mentre salgono sul ponte darei loro il benvenuto con un "cinque" e una frase:
"Non è mai troppo tardi."
her.etico



"E i marinai, domandò lei,
Non è venuto nessuno, come potete vedere,
Ma li avete ingaggiati, almeno, insistette lei,
Mi hanno detto che di isole sconosciute non ce ne sono più
e che, anche se ci fossero, 
non hanno nessuna intenzione di lasciare la tranquillità delle loro case
e la bella vita delle navi da crociera
per imbarcarsi in avventure oceaniche,
alla ricerca dell'impossibile,
come se fossimo ancora al tempo del mare tenebroso.
E voi cosa gli avete risposto,
Che il mare è sempre tenebroso,
E non gli avete parlato dell'isola sconosciuta,
Come avrei potuto parlare di un'isola sconosciuta,
se non la conosco,
Ma siete sicuro che esiste,
Tanto quanto è tenebroso il mare".
(da Il racconto dell'isola sconosciuta)
José Saramago



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