martedì 21 gennaio 2014

Il cammino dell'acqua


Pioveva.
Ho trovato per terra un'agenda.
Bagnata.
Sulle pagine non c'erano i giorni,
c'erano gli anni.
365 lunghissimi anni raccolti in pochissimo posto.
Che strano...
Ho letto le note. Bagnate.
L'inchiostro piangeva.
Ogni pagina portava la stessa,
brevissima,
frase:
"Lo faccio domani."


                                          foto di Roberto Gatti

Il cammino dell'acqua

Sono acqua,
sono libera e cammino.
Cammino dove posso e non riesco a fermarmi.
Mi puoi indicare una via, 
costruendo deviazioni o arginando situazioni. 
Ma io non mi fermo. Cammino. 
Raggiro gli ostacoli e non ho pregiudizi. Vado dove trovo libertà. 

Seguivo un percorso, 
ora l'ho perso, 
ora mi sento persa. 
Ho perso la strada.  
Ho perso il mio letto, il mio corso, il mio senso.

Vago, vago per le campagne;
incontro luoghi, 
case, 
animali.
Persone. 
Confuse, spaventate, dubbiose, incerte. 
Sgomente.
Come me. 
Che non so dove andare.
Che mi sento anche in colpa. Non volevo, 
non sapevo. 
Non potevo fermarmi.

In fondo ci assomigliamo.
Non ci possono contenere in argini troppo stretti o maltenuti. 
Non ci possono fermare quando vogliamo camminare.

Scompaio, affondo e riaffioro dove posso. Come te.
Come i pensieri che contieni che trovano il modo di tracimare.
E tutto questo scorrere perenne è solamente eternità. 
Indomabile senso di eternità.









domenica 5 gennaio 2014

La strega del mare



La strega del mare non vive proprio nel mare. Anzi, diciamo che non vive.
Muore.
Muore ogni giorno per le sue pene d'amore.
Il suo amore non è proprio amore, è fame. Fame famelica di belva senza limiti.
Senza remore. Senza cuore.
Mangia.
Mangia con avidità energie, cuori, tempo, sorrisi ed anime e, come uno stomaco ammalato di Taenia solium, non è mai sazia.
La sua ingordigia è proverbiale; ai bambini della spiaggia viene detto di non mangiare troppo cioccolato perché potrebbero diventarne schiavi, come la strega del mare è schiava dell'umana energia.
Lei ruba.
Ruba ciò che non si può comprare.

La strega del mare ha un paiolo che contiene sei servitori. Ogni mattina all'alba lo rovescia e li libera con la condizionale. Il loro unico obiettivo è il furto.
Viene insegnato loro che la vittima perfetta è pura, che non vuol dire buona e brava, vuol dire semplicemente che trasmette energia pura.
I baldanzosi servitori girano per il mondo alla ricerca di vittime , ma essendo spesso maldestri e sprovveduti, mettono nella rete di tutto un po'. E fanno pure grossi danni e grandi guai.

C'è, ad esempio, il ladro di cuori, detto anche "rubacuori" (nomignolo che gli è stato donato da una celebre dama del terzo millennio). Il rubacuori è un servitore attivo, ma non brilla per intelligenza; diciamo che sfrutta qualche bel ricordo di gioventù che però ormai non funziona più.
Riesce a rubare cuori fragili, ma che poco offrono all'insaziabile strega del mare.
Rubacuori non ha ancora capito che deve mettersi al passo con i tempi, con l'evoluzione della specie. Combina grossi guai ma, grazie al cielo, fa oramai pochi danni.
Suo compare malandrino è il ladro di Eros, soprannominato Erosse. Un povero illuso.
Ruba ciò che di più naturale la strega del mare vorrebbe tanto avere. Ruba ciò che, se trasferito, diventa grottesca commedia. Fatica a riportare il bottino in stato ancora fragrante e pure a trovarne di originale. Si dice che, ogni tanto, esausto, tenti qualche visualizzazione su You Porn, con risultati devastanti.

Ma veniamo ora a presentarvi i più dannosi tra i servitori della strega.
Attenzione.
Concentrazione.

Il ladro di energia è pericolosissimo. Ed ha il dono dell'ubiquità.
Si traveste in ogni modo e segue la moda.
Immensamente scaltro, si insinua in maniera sibillina nella vita delle vittime, ne controlla dapprima la potenza per poi, lentamente, impossessarsene. Agisce senza tempo, assorbe, lascia spazio per la ricarica e poi torna all'attacco. A volte può agire indisturbato per anni.
Ruba.
Ruba energia positiva per la strega del mare.
Per contrastarlo c'è solo un modo:
costringetevi ad utilizzare la vostra energia creando arte.
In questo modo potrete condividerla senza farvela rubare e la potrete rigenerare creando quel circolo magico che è di perenne andata e ritorno: da voi stessi - per il mondo - per voi stessi.

Il servo antagonista del ladro di energia è il ladro del tempo. I due sono in competizione da anni.
Il tempo, per la strega del mare, è un elemento preziosissimo; lo ha visto scappare via mille e mille volte.
Non potrebbe morire ogni giorno senza il tempo. Lo vuole. Sempre.
Il ladro ruba per lei.
Ruba il vostro tempo per lei.
Il suo è un ruolo facile: tutto il tempo che voi perdete, che fate cadere dalle vostre tasche bucate, viene raccolto dalle immense mani di questo mariuolo. Senza grandi sforzi si riempie le sacche di tempo prezioso e per questo è, in assoluto, il preferito della strega che, ogni anno, gli dona un premio di produzione non meritato per merito ma per follia dei tempi. (La strega non sa quanto sia facilitato il compito del suo servo dagli esseri umani.)
Terribile rendersi complici del ladro del tempo. Il tempo, tra tutto il malloppo, è l'unico tesoro irrecuperabile.

Siamo giunti al termine. Dal paiolo esce lui.
Il più pericoloso di tutti è il ladro di anime, perché è un bello senz'anima.
E' l'amante della strega del mare e in lui vagano senza meta mille e mille anime differenti che condivide con lei. Sono alla perenne ricerca di nuovo, di stimoli per l'anima che non c'è, di morbido, di giovane linfa.
Rubano e bevono.
Succhiano.
E ridono. Ridono con i sorrisi altrui.
(Ridono perché dalla loro unione è nato il piccolo ladro di sorrisi. Canaglia.)
Il danno è spesso irreparabile. Eppure basterebbe poco per risanarlo: il ladro di anime, abile ed adorabile truffaldino, dovrebbe avere l'accortezza, una volta prosciugata la refurtiva, di restituire almeno l'involucro al proprietario; come fanno gli dei.
In caso contrario, il proprietario, se è ancora sano, farà di tutto per andarselo a riprendere. Potete starne certi. Le anime di un certo tipo sono assai preziose e si rigenerano sempre.
Questo fa impazzire la strega del mare, lei che nulla riesce a rigenerare poiché nulla di veramente suo possiede.
Lei che è costretta a rubare perchè non ha mai imparato a creare.

p.s.
Ultimo fondamentale avvertimento:
Ho scritto in principio che la strega del mare non vive proprio nel mare. Muore.
Muore ogni giorno.
Dove?
Ovunque.
Nascosta nelle braccia, nelle gambe, nelle teste, nelle pance, nei seni, nelle orecchie, nelle bocche, negli occhi.
Può nascondersi anche dentro di voi.
E nuotare,
nuotare,
nuotare,
nuotare,
nel profondo
del vostro
inquieto
mare.

her.etico

riMani

Oggi voglio raccontarvi l’inizio di una storia. Una storia che in realtà non ha un inizio, e neppure una fine, perché è una storia circ...