domenica 2 dicembre 2012

Il segreto del buffone

Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell'interruzione, un nuovo cammino,
della caduta, un passo di danza,
della paura, una scala,
del sogno, un ponte,
del bisogno, un incontro.
(Fernando Pessoa)






Ci sono mali talmente grandi che nella pancia non ci stanno.
Rimangono nell'aria e girano intorno a te.
E l'aria pesante ammacca. 
Urge renderla leggera.
Solo il buffone alleggerisce l'aria.


"C'è talmente tanto dramma e tanta tristezza intorno a me che se non rido muoio."- questo disse la bambola il giorno che si truccò da buffone. Si vestì di stracci colorati e decise che la sua missione era quella di portare allegria.
Quel giorno capì che i mali più grandi, non sono quelli che fanno male, sono quelli che fanno talmente male che non li puoi sentire.
Quelli che impediscono alla vita di continuare il mestiere di costruttore.
La bambola sentì che dentro di lei c'era tanta vita e che avrebbe desiderato viverne altre sette perché tanti luoghi doveva vedere e tanti viaggiatori doveva incontrare e pensò che poteva donare un po' di quella vita a chi non la sentiva più.
Ma non conosceva nessun altro modo se non quello del buffone.
Ma cosa può un buffone contro il male?

Perché vedete, il buffone è soltanto un buffone e il suo è un amore profondo, ma lieve e bizzarro.
Il suo soffio è una brezza che muove i capelli ma non scuote.
Allora la bambola pensò che doveva aumentare la sua potenza di vento perché solo in quel modo sarebbe riuscita a salvare le costruzioni. Lei sapeva che c'era una sola grande energia che può togliere la paura.
Troppi aveva veduto intorno a lei. Troppi vedeva col volto perso nella convinzione della fine del viaggio, e nessuno a porgere loro un biglietto del treno. Il mondo chiude gli occhi.
Anche la bambola avrebbe voluto chiudere gli occhi, ma era una bambola e il meccanismo di cui era dotata non le concedeva questo privilegio. I suoi occhi si chiudevano solo mentre dormiva.

La bambola sorrise come ormai da tempo era solita fare. Vide allo specchio la sua figura colorata e pensò che aveva imparato che l'attenzione rende teneri anche i più duri.
Che tanti si nascondono. E che troppa è la solitudine.
Pensò che un Re che dona solo sacrificio, senso di colpa e ricatto ha pochi occhi felici ad ammirarlo.
Molti occhi senza sogni.
Troppi senza presente.

Poteva provarci.
Quel giorno pensò di avere un tesoro:
il segreto del buffone.


"...adesso che sei forte
che se piangi ti si arrugginiscono le guance..."

3 commenti:

  1. grazie di cuore per l'emozione che sei riuscita a suscitare in me. Il tuo post mi ha scosso e smosso tanto, in positivo ma non solo. sei una persona ricca. per ora chiudo, quando intorno a me avro' un po' di silenzio lo rileggerò e proverò a raccontare che cosa ha smosso, intanto l'incipit di Pessoa me lo sono già salvato in memoria.. ciao

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  2. "Pensò che poteva donare un po' di quella vita. A chi non la sentiva più. "
    Belle parole, grande speranza.

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