lunedì 31 dicembre 2012

2012 Dodici sfumature di grigio


Si conclude oggi l'annata 2012.
Annata strana.
La metterò nella cantina, in un buon posto.
Gli amici che la visiteranno potranno assaporarne l'essenza. Ma non coglierla. 
Soltanto un esperto sommelier, dopo un'attenta degustazione, potrà carpirne l'intensità e la complessità. L'annata 2012 richiede una profonda analisi sensoriale.
her.etico




"Basta che ce sta 'o sole,


ca c'é rimasto 'o mare,


'na nenna core a core,


'na canzone pe' cantá:


chi ha avuto, ha avuto, ha avuto:


chi ha dato, ha dato, ha dato,


scurdammoce 'o passato..."



                                                           La scapigliata di Leonardo

Qualunque sofferenza che non sia insieme conoscenza è inutile.
Ricordarlo, visto che riesce tanto penosa.
da Il mestiere di vivere di Cesare Pavese

martedì 18 dicembre 2012

Forse non lo sai ma pure questo è amore

Non a tutti è dato vedere la grandezza e la saggezza del fanciullo che si dona,
senza difese e senza pretese,
facendo della gentilezza e dell'allegria il suo credo.
A chi lo addita stolto lui ride,
sotto i baffi di cioccolato
 e porta avanti la sua rivoluzione.
Perchè in ogni fanciullo c'è rivoluzione.
E a chi approfitta della sua energia, lui sorride.
E si concede.
Ma ha ben chiaro chi la merita.   
her.etico






Molto tempo fa gli uomini decisero, non ci è dato sapere il perchè, di catalogare l'energia che si diffondeva dal loro essere e si alimentava attraverso lo scambio con quella di altri esseri.
Nacquero così delle categorie chiamate "rapporti" con delle regole e dei vincoli abbastanza precisi da rispettare.
Alcuni di questi rapporti hanno visto nascere con il tempo la necessità di stipulare dei veri e propri contratti che vengono avallati da testimoni e guru di varia appartenenza. Contratti preceduti a volte da compromessi e acconti pre-rogito.
Altri rapporti invece si avvalgono di taciti consensi.

Non sono tante le categorie.
Anzi sono pochissime. Neppure una mano intera serve per contarle.

Tanta e articolata, invece, sarebbe l'energia, che si trova così costretta ad incanalarsi dentro a schemi piuttosto riduttivi.
E perde in potenza.

Probabilmente, tutto ciò, poco si confà con gli animaletti che, in fondo, siamo.
Ognuno diverso dall'altro e con predisposizioni e caratteristiche tutte particolari.

Questo catalogo dei rapporti ha creato una conseguenza, un catalogo di personaggi:
ed ecco che abbiamo:
Lo sposato e la sposata.
Il separato e la separata.
Il divorziato e la divorziata.
Il putto, la zitella, lo scapolo, il single e la single.
L'impegnato e l'impegnata. (categorie presenti anche su facebook)
Il compagno e la compagna. (categoria nata nel 1869)
L'amico e l'amica.
L'amante. (qui non abbiamo il femminile e il maschile poichè l'amante ha un solo ed unico scopo comune. In teoria ama.)

Ogni personaggio ha ovviamente un suo ruolo che, non può variare, se non con l'obbligo di cambiare nome e posizione sul catalogo.

Altre comparse ruotano attorno ai personaggi.
Ed ecco che abbiamo creato la suocera e lo suocero, il cognato e la cognata. Figuri che non sempre coincidono per affinità elettive con le nostre naturali predisposizioni.
In fondo al catalogo vi sono anche posti meno ambiti. Coloro che vengono volgarmente chiamati "cornuti".
Categoria strettamente collegata all'appartenenza.

Con il passare dei secoli e l'avvento di quella cosa che chiamiamo "evoluzione" per l'essere umano è diventato sempre più complicato raccapezzarsi dentro queste categorie e con l'avvento della rivoluzione industriale anche un po' problematico gestire l'energia.
Si è anche aggiunta una parolina nuova a tutta questa difficoltà.
Alienazione.  (disagio dell'uomo nella moderna civiltà industriale, nella quale l'artificio che gli è proprio lo fa sentire lontano dalle proprie radici naturali)
Per molti, permane la garanzia del regolamento, al quale si affidano con inconscia rassegnazione; amplificata dal sempre minor tempo e dalla sempre maggiore propensione alla robotizzazione che tanta serenità dona ai nostri organi.
Per altri, il regolamento viene interiormente modificato a seconda dei casi e delle situazioni. O occasioni.
Le categorie rimangono tali ma, cosa che accadeva anche nel passato, con sotterfugi di varia natura e omissis andreottiani, si raggirano le regoline e si spazia da una categoria all'altra. Silenziosamente.
In fondo questo catalogo ci dona sicurezza e alimenta l'appartenenza.
Appartenenza che, nel peggiore dei casi, diventa possesso e forse ha rovinato tutto quello che di più utile c'era nell'energia. Lo scambio. Creando un mare di solitudini e incomprensioni.

E così abbiamo perso il senso dell'orientamento in un luogo dove non c'era in realtà nessun bisogno di orientarsi. Ma c'era solo la necessità di perdersi.

Quando i bisogni erano bisogni primari, legati alla sopravvivenza, le domande che ballavano nella testa dell'uomo erano poche. La vita era semplicemente e selvaggiamente complicata.
Diciamo che ora è volutamente complicata.
In realtà le cose sarebbero davvero molto semplici.
Basterebbe prendere tutte le categorie e farne un bel falò.
Affidarsi semplicemente all'energia.
Gratuitamente.
Come fanciulli.
In fondo vogliamo bene a chi ci vuole bene.
Ci prendiamo cura con ardore di chi si prende cura di noi con ardore.
Amiamo chi ci ama.
La semplice regola dello scambio e dell'alimentazione dell'energia rinnovabile.
Dovrebbe essere così.
Ma è troppo tardi...(ci avevano provato anche i figli dei fiori ma è andata male)

E l'energia sale sempre più in alto...sempre più in alto...sempre più in alto...
...ma questo è solo un delirio dell' her.etico.

Come sempre incoerente.

Come sempre non date lui retta.
Domani avrà già cambiato idea.

p.s. Per un her.etico vivere nel corpo della Cri è faticosissimo...


C'era una volta, in un luogo immaginario, un pensiero comune:
Nessuno si disseta ingoiando la saliva...

domenica 2 dicembre 2012

Il segreto del buffone

Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell'interruzione, un nuovo cammino,
della caduta, un passo di danza,
della paura, una scala,
del sogno, un ponte,
del bisogno, un incontro.
(Fernando Pessoa)






Ci sono mali talmente grandi che nella pancia non ci stanno.
Rimangono nell'aria e girano intorno a te.
E l'aria pesante ammacca. 
Urge renderla leggera.
Solo il buffone alleggerisce l'aria.


"C'è talmente tanto dramma e tanta tristezza intorno a me che se non rido muoio."- questo disse la bambola il giorno che si truccò da buffone. Si vestì di stracci colorati e decise che la sua missione era quella di portare allegria.
Quel giorno capì che i mali più grandi, non sono quelli che fanno male, sono quelli che fanno talmente male che non li puoi sentire.
Quelli che impediscono alla vita di continuare il mestiere di costruttore.
La bambola sentì che dentro di lei c'era tanta vita e che avrebbe desiderato viverne altre sette perché tanti luoghi doveva vedere e tanti viaggiatori doveva incontrare e pensò che poteva donare un po' di quella vita a chi non la sentiva più.
Ma non conosceva nessun altro modo se non quello del buffone.
Ma cosa può un buffone contro il male?

Perché vedete, il buffone è soltanto un buffone e il suo è un amore profondo, ma lieve e bizzarro.
Il suo soffio è una brezza che muove i capelli ma non scuote.
Allora la bambola pensò che doveva aumentare la sua potenza di vento perché solo in quel modo sarebbe riuscita a salvare le costruzioni. Lei sapeva che c'era una sola grande energia che può togliere la paura.
Troppi aveva veduto intorno a lei. Troppi vedeva col volto perso nella convinzione della fine del viaggio, e nessuno a porgere loro un biglietto del treno. Il mondo chiude gli occhi.
Anche la bambola avrebbe voluto chiudere gli occhi, ma era una bambola e il meccanismo di cui era dotata non le concedeva questo privilegio. I suoi occhi si chiudevano solo mentre dormiva.

La bambola sorrise come ormai da tempo era solita fare. Vide allo specchio la sua figura colorata e pensò che aveva imparato che l'attenzione rende teneri anche i più duri.
Che tanti si nascondono. E che troppa è la solitudine.
Pensò che un Re che dona solo sacrificio, senso di colpa e ricatto ha pochi occhi felici ad ammirarlo.
Molti occhi senza sogni.
Troppi senza presente.

Poteva provarci.
Quel giorno pensò di avere un tesoro:
il segreto del buffone.


"...adesso che sei forte
che se piangi ti si arrugginiscono le guance..."

riMani

Oggi voglio raccontarvi l’inizio di una storia. Una storia che in realtà non ha un inizio, e neppure una fine, perché è una storia circ...